fbpx
Castello di Melfi
Il Castello di Melfi, che sorge nell’omonimo comune in provincia di Potenza, è una chiara testimonianza del periodo medievale della nostra penisola.

Come si legge sull’insegna antistante il castello stesso, «edificato dai Normanni, venne ampliato nel periodo svevo-angioino e aragonese», la storia del castello di Melfi attraversa i secoli, a partire dal IX quando venne costruito ad opera del popolo normanno a scopo difensivo per la sua posizione strategica di passaggio tra Campania e Puglia. Castello indubbiamente ricco di storia, fece da sfondo ad un importante avvenimento: è da qui, infatti, che, nel 1089, Papa Urbano II indisse la Prima Crociata in Terra Santa.

Successivamente divenne «dimora prediletta di Federico II di Svevia», come continua a riferirci l’insegna, che proprio da questo castello, nel 1231, «promulgò le Constitutiones» – o Costituzioni Melfitane – «le più importanti leggi scritte dell’età medievale», con le quali regolamentavano anche i rapporti feudali, molto importanti in quel periodo.

 

Castello di Melfi

Castello di Melfi

 

Giunto, alla morte di Federico II, nelle mani degli angioini, alla fine del Duecento, e degli aragonesi, nel Cinquecento, venne ampliato raggiungendo le dimensioni e la fattezza con la quale è conosciuto oggi: è in questo periodo che vennero erette anche le mura difensive e fu proseguita l’opera di ampliamento già iniziata nel periodo federiciano. Divenuto dimora della famiglia Doria, rimase tale fino al 1950, quando il castello passò nelle mani dello Stato.

Anche grazie alla spianata verde che lo circonda e che scende a picco, da un lato, fino al torrente Melfia, il castello sembra ancor più imponente e isolato nella sua grandezza, e quel colore grigiastro, donatogli dalla pietra particolare con la quale fu costruito, lo rende agli occhi dei passanti, quasi impenetrabile.

Dei quattro ingressi al castello solo uno è oggi agibile e conduce al borgo attraverso un ponte – oggi ricostruito, un tempo levatoio; sopra il portale del Settecento un’epigrafe in onore dei Doria introduce nell’imponente struttura, ma prima di entrare è impossibile non notare, subito a destra, la Torre dell’Orologio.

 

Castello di Melfi

Castello di Melfi

 

Appena entrati si ha accesso ad un cortile dal quale cominciare la visita e ogni scorcio del castello regala un momento a contatto con la sua storicità: le dieci torri, tre a pianta pentagonale e sette a pianta rettangolare, la Chiesa rupestre di Santa Margherita, interamente scavata nel tufo e arricchita da cicli di affreschi risalenti al Duecento, tra cui il Monito dei morti. Di riflessione sullo scorrere del tempo e sulla caducità della vita, in questo affresco sembrerebbe essere rappresentato lo stesso Federico II. Perché raffigurare un sovrano a contatto con la morte? Probabilmente proprio per far capire che, a prescindere dal ruolo sociale ricoperto nella vita, la morte arriva inevitabilmente e allo stesso modo per tutti. Nella Sala del Trono trova, invece, sede il Museo Archeologico Nazionale del Melfese, uno dei più importanti dell’intera regione, che conserva importanti documentazioni archeologiche, corredi funerari, ceramiche e sarcofagi di età classica e di età romana.

Il castello di Melfi è aperto tutti i giorni dal lunedì alla domenica, eccetto il lunedì mattina, e merita sicuramente più di un momento del vostro tempo durante la vostra visita in Basilicata.

  INFORMAZIONI UTILI

Comune Di Melfi

Via Cittadinanza Attiva, 85025 Melfi PZ
Tel. +39 0972 238022

Sito web: www.comune.melfi.pz.it