
Celebre scultura nel cuore di Napoli, il Cristo velato avvolge con la delicatezza di un drappo e colpisce con la forza del marmo
Descrivere in maniera didascalica ed emotivamente distaccata un capolavoro quale il Cristo velato metterebbe in difficoltà qualunque appassionato d’arte: impossibile non lasciar trapelare nemmeno una briciola della profonda ammirazione che chiunque, persino un artista del calibro di Canova, come racconta la storia, proverebbe al cospetto di un simile esempio delle vere e proprie magie che una manualità straordinaria è in grado di realizzare a partire da un blocco di marmo. E forse “magie” è la parola più azzeccata in un contesto del genere: arretrando di qualche passo indietro nel tempo fino alla Napoli del Settecento, quando in cui i confini tra scienza, alchimia ed esoterismo non erano ancora così netti, scopriremo attraverso il principe di San Severo, Raimondo di Sangro, grande appassionato di queste discipline nonché committente dell’opera oggetto di questo articolo, quale immenso stupore può scaturire dalla rappresentazione di un sacrificio, un drappeggio e un materasso.

Il Cristo Velato: Cappella Sansevero
I raffinati decori che traboccano un po’ dovunque nella cappella Sansevero (o della Pietatella) e le altre 17 magnifiche statue ordinatamente disposte nell’ambiente interno nulla possono per sconfiggere in termini di magnetismo visivo la candida meraviglia che giace proprio al centro della navata centrale dell’edificio e che dal 1753 attira a sé la commozione, la sindrome di Stendhal, la pietà di milioni di visitatori ed estimatori: il Cristo velato, scultura a grandezza naturale progettata da Antonio Corradini, cui inizialmente era stato affidato l’incarico, poi portata a termine dal genio di Giuseppe Sanmartino in seguito alla dipartita del primo. La celebre opera è ancora oggi motivo di grande curiosità e di congetture che persino le accurate analisi a cui è stata soggetta faticano a estinguere del tutto: rappresentazione del Salvatore dell’umanità adagiato su un materasso e coperto da un sudario attraverso il quale ben traspare la sua esile figura e affiancato dagli strumenti del supplizio (i chiodi, la corona di spine e la tenaglia), il Cristo velato è un’esperienza talmente emozionante da contemplare che più di qualcuno nei secoli ha suggerito come, in realtà, il realisticissimo velo che tanto lo valorizza e lo esalta sia frutto di un processo di “marmorizzazione alchemica del tessuto” insegnato allo scultore proprio dallo scienziato-alchimista Raimondo di Sangro.

Cristo Velato
Messa da parte questa leggenda tanto fantasiosa quanto comprensibile, considerato tutto, ciò che rimane dell’opera è la sua incalcolabile intensità: in ciò che essa nasconde in piena vista, in ogni più lieve piega dell’inimitabile panneggio che la sovrasta e che al contempo richiama i segni della sofferenza di Gesù impressi sul suo corpo martoriato, nella posa inerme in cui si presenta, questo importantissimo frammento di storia dell’arte perpetua emozioni e sensazioni che da più di tre secoli investono l’animo di chi guarda.
INFORMAZIONI UTILI
Museo San Severo
Via Francesco De Sanctis, 19/21 – 80134 Napoli
Sito web: www.museosansevero.it
Email: [email protected]
Comune di Napoli
Palazzo San Giacomo, piazza Municipio, 80133 Napoli
Tel. +39 081 7951111
Sito web: www.comune.napoli.it