
“Una mescolanza di lacrime e sorrisi (…) che ci dà l’impressione di volgere uno sguardo alla morte dal lato più felice della tomba” – H. James.
Cimitero – acattolico – di – Roma. Quattro parole che sembrano a fare a pugni l’una con l’altra. Perché mai qualcuno dovrebbe visitare uno dei posti più desolanti che esistano? Bene.
Prima di precipitarvi a cercare un angolo di Roma dal nome più accattivante, lasciate che vi dia solo un avvertimento: se deciderete di varcare la soglia del suo portale neogotico, abbandonate qualsiasi preconcetto su quale sia l’atmosfera che si respira in un luogo simile, e preparatevi a sorprendervi al cospetto di tutta la vita e la dolcezza che il cimitero degli artisti e dei poeti di Testaccio (altresì detto degli inglesi o dei protestanti) trasmette a chi sa andare oltre le apparenze.

Cimitero Acattolico di Roma – © Vaghis – Viaggi & turismo Italia – Tutti i diritti riservati
Restiamo ancora un istante – giusto il tempo di tre righe – con i piedi per terra, e diamo qualche dato oggettivo a questo luogo magico: per poter passeggiare con il giusto grado di consapevolezza tra i suoi viottoli è importante sapere che, a partire dal Settecento, il suo proposito è quello di accogliere i defunti di fede non cattolica di varie nazionalità, e che svariati artisti e letterati vi fecero pellegrinaggio, primo tra tutti Goethe.
Con l’ombra della Piramide Cestia che assieme a quella dei cipressi centenari attenua la luce del sole su cui i numerosi gatti della zona amano crogiolarsi, questo museo a cielo aperto rappresenta un lato della città eterna insolito e stimolante, un giardino segreto punteggiato di bianco marmo dove ogni dettaglio nasconde molto di più che semplici parole e segni sulla pietra. Viene subito in mente la curiosità che da sempre suscita l’originale epitaffio della tomba di Keats, celebre poeta della letteratura inglese, il cui verso più famoso recita: “Qui giace uno il cui nome fu scritto nell’acqua”, eloquente riferimento alla brevità della sua vita. Appesa a un muro vicino, una lapide risponde quasi giocosamente con un acrostico, le cui iniziali dei versi formano la parola “Keats”, il quale recita che, se il suo nome è stato scritto nell’acqua, ogni lacrima è caduta dalla guancia di qualcuno in lutto.

Cimitero Acattolico di Roma
Ma la nostra “corrispondenza d’amorosi sensi” con uomini di fama internazionale della levatura di Shelley, Gramsci e Camilleri non è finita: impossibile non menzionare lo statunitense William Wetmore Story, il cui ultimo capolavoro si scioglie in un pianto che mai conoscerà consolazione proprio sulla sua tomba di famiglia: la splendida, iconica scultura dell’Angelo del Dolore, che lascia spiazzati dalla carica emotiva che emana nonostante il volto sia a malapena intravedibile, segno di quanto sentimento un blocco di marmo è in grado di sprigionare.

Cimitero Acattolico di Roma – © Vaghis – Viaggi & turismo Italia – Tutti i diritti riservati
INFORMAZIONI UTILI
Cimitero acattolico di Roma
Via Caio Cestio, 6, 00153 Roma
Sito web: www.cemeteryrome.it
Roma Capitale
Piazza del Campidoglio 1 – 00186 Roma
Chiama Roma 060606
Sito web: www.comune.roma.it