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Museo Egizio - Torino
Il Museo Egizio di Torino, un unicum nel panorama culturale mondiale, tramanda il passato guardando al dialogo e alla ricerca

“Il museo in effetti non è solo un luogo dove è custodito il passato, ma è soprattutto uno scrigno, dove ogni oggetto […] può rivelarsi una fonte inesauribile di notizie. Bisogna però avere l’occasione e soprattutto gli strumenti adatti per estrarre queste informazioni. Questo è quel che accade nel Museo Egizio di Torino”.
– Alberto Angela

Così parlando il noto divulgatore di Superquark, nella puntata andata in onda lo scorso 10 luglio, ha introdotto l’inimitabile Museo Egizio di Torino, secondo per importanza solo a quello del Cairo.
Fondato nell’Ottocento grazie alle spedizioni dell’egittologo Ernesto Schiaparelli, il museo vanta la cifra record di 40.000 reperti, di cui 3300 esposti, che vanno dal Paleolitico all’epoca copta.

 

Museo Egizio - Torino

Museo Egizio – Torino

 

Per quanto allettante sia l’idea di soffermarci sull’incalcolabile bellezza dei suoi pezzi più famosi – tra i quali citiamo il tempio rupestre di Ellesija, il Papiro di Torino o “Canone regio”, la Mensa isiaca, le statue della dea Iside, di Sekhmet assisa e del faraone Ramses II, il Papiro delle miniere d’oro, il sarcofago con corredo di Nefertari e la Cappella di Maia – non possiamo esimerci dall’evidenziare un aspetto che non sempre viene valorizzato come meriterebbe: la misura dell’investimento del museo torinese nella ricerca e dialogo con altre realtà nazionali e internazionali.

È infatti su questo terreno, che trova una perfetta sintesi simbolica nell’Area restauro situata al primo piano cosicché i visitatori possano osservare dei veri esperti all’opera, che si gioca la partita tra la curiosità di conoscere i segreti che ogni singolo oggetto racchiude e la necessità di non andare a intaccare i suoi fragili equilibri. E la vicenda della più nota coppia di mummie del museo, l’architetto Kha e sua moglie Merit, rinvenuti nel 1906 proprio da Schiaparelli nella Valle dei Re, parla per l’appunto di questo.

 

Museo Egizio – Torino

 

Se il loro scopritore non avesse insistito affinché i coniugi non venissero sbendati per nessun motivo, e se da allora non si fosse costantemente scommesso sull’implementare le più moderne tecnologie nello studio non invasivo di queste autentiche capsule del tempo, è probabile che oggi non sapremmo così bene la storia che ha condotto Kha e Merith fino a noi: sotto ai due teli di lino che li avvolgono, troviamo un uomo, adorno di preziosi amuleti e curiosamente mai sottoposto al canonico espianto degli organi, che doveva soffrire molto per la sua artrosi alla colonna e alle ginocchia e che, forse iniziando la sua carriera munito solo di scalpellino, si portò dietro un’infiammazione al tendine del gomito destro; e sua moglie, madre di tre figli e alta un metro e mezzo, con lo scheletro danneggiato in quanto mal mummificata.

Ancora una volta, un sapiente uso del progresso verso una nobile causa si rivela il più prezioso dei tesori: un potentissimo strumento per rimettere in discussione il passato, intravedere il futuro e persino conoscere un po’ meglio noi stessi.

 

 

Il Sarcofago di Merit

  INFORMAZIONI UTILI

Museo Egizio

Via Accademia delle Scienze, 6, 10123 Torino TO
Tel. +39 011 5617776

Sito web: www.museoegizio.it

Orari visite

lunedì 09–14
martedì 09–18:30
mercoledì 09–18:30
giovedì 09–18:30
venerdì 09–18:30
sabato 09–18:30
domenica 09–18:30