
La storia della navigazione narrata in un singolare spazio culturale nella città dei Doria, detta la ‘Superba’
Un’odissea verso il sogno. Quello de ‘La Merica’, come molti emigranti del nostro paese chiamavano il Nuovo Mondo nel loro italiano stentato. Terribili quelle traversate oceaniche, che esponevano soprattutto i viaggiatori più poveri, stipati nei cameroni di terza classe, anche al rischio di veder svanire il sogno di una nuova vita. Chi versava in precarie condizioni di salute o non aveva i documenti in regola, veniva infatti rispedito a casa dagli uffici immigrazione: inflessibile quello di New York, a Ellis Island, chiamata perciò ‘l’isola delle lacrime’. Un’epopea, quella dell’emigrazione oltreoceano, che si può rivivere al Galata, il Museo del Mare di Genova. Questo prestigioso spazio espositivo lega il suo nome alla fase in cui il capoluogo ligure fu Repubblica Marinara: Galata era infatti una delle colonie genovesi d’Oltremare, oggi storico quartiere di Istanbul.

©Galata Museo del Mare – Tutti i diritti riservati
Con i suoi 12mila metri quadrati coperti questo museo marittimo, di proprietà comunale, è il più grande del Mediterraneo. Dall’inaugurazione nel 2004, anno in cui Genova è stata Capitale Europea della Cultura, il Galata è amministrato dal gruppo Costa Edutainment, fondato dall’omonima famiglia di armatori che gestisce anche l’Acquario di Genova.
Non manca la sezione dedicata alla tragica realtà contemporanea delle migrazioni. Qui si riflette davanti ai resti di un’imbarcazione servita a quanti hanno provato a fuggire da guerre e miseria, affrontando tratti imprevedibili di Mediterraneo.

Sala dei Globi e degli Atlanti – ©Galata Museo del Mare – Tutti i diritti riservati
Grazie alla partnership tra il Museo Galata e la Fondazione Paolo Clerici da gennaio sono possibili visite online sui rispettivi siti. Come quella alla Sala dei Globi e degli Atlanti, dove informano dall’amministrazione, «sono esposte le due sfere, terrestre e celeste, realizzate nel 1688 dal cartografo veneziano Vincenzo Coronelli e la collezione cartografica del Galata, con l’Atlante di Ortelio del 1570 e l’Atlas Major di Mercatore del 1628».
A impressionare c’è anche la zattera in cui, nel 1978, l’esploratore Ambrogio Fogar e il giornalista Mauro Mancini rimasero per 74 giorni alla deriva, senza cibo, in pieno Atlantico Australe. Tentavano il giro del mondo a vela a bordo della Surprise, una barca di legno lunga 11 metri, quando questa venne speronata da un branco di orche e affondò. I due navigatori si salvarono, ma a due giorni dal loro ritrovamento Mancini, stremato, morì.

La zattera originale di Ambrogio Fogar – ©Galata Museo del Mare – Tutti i diritti riservati
Il Galata consente anche di ‘viaggiare’ nella moderna marineria militare. Per esempio visitando il Nazario Sauro, il più grande sommergibile italiano, ormeggiato semi immerso nella darsena antistante.
Non mancano, sempre negli spazi interni del museo, gli allestimenti d’arte. Uno è dedicato agli yacht club: quadri e litografie raffiguranti favolosi velieri ottocenteschi, protagonisti di regate leggendarie. Come la Coppa delle 100 Ghinee, disputatasi attorno all’Isola di Wight fino al 1851. Quell’edizione, però, la vinse a sorpresa un veliero statunitense, lasciando di stucco la giovane regina Vittoria tra gli spettatori. Fu così che quel trofeo prese il nome di Coppa America.

Interno della Galea – ©Galata Museo del Mare – Tutti i diritti riservati
INFORMAZIONI UTILI
Museo del Mare Galata
Calata Ansaldo De Mari, 1 – 16126 Genova (GE)
Tel. +39-010-23.45.655
Sito web: www.galatamuseodelmare.it
Comune di Genova
Via Garibaldi 9, Palazzo Tursi, 16124 Genova
Sito web: www.smart.comune.genova.it
Email: [email protected]