
Roma, in un intervallo dal profumo primaverile, risplende di variegate tonalità cromatiche che si posano sul suo roseto
Il sole rende chiaro e luminoso lo splendido viale di Via delle Terme di Caracalla, costeggiato dai pini che emanano la fragranza di una giornata all’insegna di risvegli primaverili che porteranno al flusso costante del buon umore. Di fronte a noi il leggendario Circo Massimo, ubicato tra l’Aventino e il Palatino, che con la sua vasta corporatura sabbiosa di 600 metri ospitava gare ludiche incentivate dalle scommesse degli aristocratici.
Oggi luogo di passeggiate, sport ed eventi dal vivo, il Circo Massimo è circondato dallo splendore delle antiche vesti urbanistiche di Roma e a pochi passi da esso sorge il favolistico roseto comunale dove perdersi tra i morbidi petali delle rose.

Roseto comunale di Roma
Il Roseto comunale un tempo sorgeva sul colle Oppio per volontà della Contessa Mary Gailey Senni, un’americana sposata a un conte italiano.
La contessa, amante delle rose ed erudita in tema botanico, curò le varie edizioni fino al 1954.
Distrutto durante la Seconda guerra mondiale, il roseto fu spostato nell’attuale punto dove ancora oggi è mirabile: la valle della Murcia.
La valle è cosparsa da strabiliante mitologia capitanata dalla dea Flora, divinità romana e italica della fioritura, dei cereali e delle altre piante utili all’alimentazione.
La dea, celebrata attraverso i Floralia, feste baccheggianti, fu la musa ispiratrice di arte e letteratura.
In primis la dea bussò all’estro del poeta latino Ovidio dove nelle sue Metamorfosi ansima l’amore tra Flora e Zefiro, il dio del vento, che le regala la capacità di elargire ai comuni mortali le infiorescenze che tiene in grembo, cospargendo la terra di odorose primizie.
Col capo cinto da una ghirlanda floreale, intrecciandosi ai morbidi e ondulati capelli color dell’oro, Flora viene immortalata da Sandro Botticelli nella sua celebre Primavera, dove l’arista col favorevole vento rinascimentale, mitizza l’iconico bosco di aranceti in un infinito movimento cromatico e corporeo.

Roseto Comunale di Roma
Dai fasti artistici a quelli botanici dal momento che il roseto comunale comprende circa 10.000 metri quadrati con 1.100 specie di rose, ammirabili dalla fine di aprile alla metà del mese di giugno.
In una vorticosa tonalità cangiante, le rose cattureranno il vostro interesse per le loro peculiarità provenienti dall’Estremo Oriente, dal Sud Africa, dall’Europa e dalla Nuova Zelanda.: giallo, rosso, fucsia, rosa, bianco si posano sul roseto, giungendo ad un sentimentalismo incastonato tra il sogno di un sonetto shakespeariano e le tinte cremose del Giardino delle delizie di Bosch.
INFORMAZIONI UTILI
Roseto comunale di Roma
Via di Valle Murcia, 6, 00153 Roma
Per informazioni e prenotazioni:
Tel. +39 06 5746810
Email: [email protected]
Roma Capitale
Piazza del Campidoglio 1 – 00186 Roma
Chiama Roma 060606
Sito web: www.comune.roma.it