
Il Parco Regionale del Matese a metà strada tra Molise e Campania, ospita catene montuose prevalentemente calcaree e animali selvaggi come lupi e aquile reali. Imperdibili sono le acque azzurre dei laghi, le tracce dei romani e sanniti e le bellezze sotterranee. Una meraviglia naturale che offre agli avventurieri la possibilità di dedicarsi a sport estremi come volo e arrampicata. Per chi invece rifiuta qualunque tipo di approccio iperadrenalinico, è possibile praticare attività varie quali passeggiate
Partendo dagli amanti del buon passo, il parco è un’ottima occasione per allenarsi seguendo la propria passione e scoprendo angoli di tutto dire come montagne e valli inesplorate, piccoli e grandi canyon. Gli ingredienti fondamentali per affrontare un percorso del genere sono la preparazione fisica e l’abbigliamento giusto! Il tutto ha inizio da Monteroduni, un paesino in provincia di Isernia, passando per un’antica strada romana fino a Gallo Matese. Qui i vostri occhi verranno sorpresi dalla meraviglia dei laghi Gallo e Letino. L’avventura prosegue e voi, spavaldi sportivi, potrete arricchire anche la conoscenza del territorio imbattendovi in località come Monte Ruzzo e Monte Miletto o negli impianti sciistici di Campitello Matese. Scendendo vi attenderà la piana del Lago Matese, il passo di Miralago fino alla gola dell’Inferno che vi condurrà a fondovalle. Considerata la vastità del territorio, è bene non perdere la passeggiata al Monte Janara grazie alla quale raggiungerete facilmente la cima e scoprirete paesaggi carsici sorprendenti. Si potrebbe trattare di percorsi lunghi, pertanto, è necessario che nel vostro zaino ci siano acqua, cibo e una giacca a vento. Nel caso in cui non vi eccitasse l’idea di affrontare soli il percorso, è sempre meglio rivolgersi a un esperto che saprà guidarvi con estrema sicurezza. Dalle camminate allo sci: in questo caso l’attenzione va al Matese. Durante l’inverno la neve è di casa e gli sportivi si dilettano tra gare di fondo sciistico e snowboard. Proprio qui è possibile trovare anche punti isolati in cui fermarsi ed apprezzare il silenzio, oppure ammirare le impronte degli animali selvatici che hanno attraversato furtivamente il sentiero. Anche in questo caso è possibile affidarsi a guide esperte per evitare di disperdersi nei meandri della montagna. Il Parco Regionale del Matese non smette di sorprenderci: ci si può dedicare anche ad attività nei laghi come canoa e kayak, birdwatching e, nei prati, tiro con l’arco. E invece che ne pensate di una passeggiata a cavallo alla scoperta di boschi e radune? Nel Matese anche questo è possibile. Inoltre, le pareti calcaree della montagna costituiscono una palestra perfetta per gli amanti dell’arrampicata (Messner sarebbe stato invidioso!). Tra le località più famose Civita di Pietraroja, San Lorenzello e Valle Orsara. Per quanto tutte queste opzioni potrebbero essere sufficienti, nel Matese è possibile effettuare anche ciclismo. A tal proposito ci sono due possibilità: percorsi da mountain bike e percorsi con la bicicletta tradizionale su strade sterrate.

Parco Regionale del Matese – Lago del Gallo Matese
Il Matese non ha solamente bellezze in superficie, ma anche sotterranee. In questo caso si fa riferimento all’esplorazione ipogea iniziata circa un secolo fa. Si tratta di chilometri di gallerie, sale e meandri, precisamente a oggi se ne contano 80, ma tante altre sono in corso di esplorazione. Impossibile non citare Pozzo della Neve, una grotta famosa in tutta Europa con una profondità di 1.048 metri dall’ingresso diventando uno dei primi abissi italiani a superare la soglia dei mille metri. Nei dintorni è rintracciabile anche la Sfonnatora Tornieri o Abisso Cul di Bove che è stata scavata solamente fino a 906 metri perché il continuo sifone allagato impedisce agli esperti muniti di bombola di proseguire. Un gioiello che si apre nel cuore del Parco è la Grotta di Campo Braca, famosa per le sue morfologie sotterranee. Si tratta di un condotto sotterraneo che collega Campo Braca al Lago Matese e al suo interno troviamo grotte, stalattiti e cascate. Sicuramente una meraviglia, a cui però è difficile accedere per una normale visita turistica se non nel tratto iniziale (gli appassionati di speleologia non perderanno occasione!).

Parco Regionale del Matese – Grotta di Campo Braca
L’ambiente della grotta è un viaggio nel buio e nel tempo, attraverso un corso di speleologia, infatti, è possibile entrare in contatto diretto con l’esplorazione autentica e diventare esploratori. Anche la superficie risulta piuttosto interessante costituendo un oggetto di studio a 360 gradi. Proprio qui è possibile conoscere le Forre del Matese, profonde incisioni nel calcare attraversate dai torrenti che le hanno scavate. Se siete alla ricerca di nuove esperienze qui è possibile, accompagnati da guide esperte, valicare salti e cascate mediante teleferiche e carrucole. Per esempio, la Gola di Caccaviola è attrezzata in tutto e per tutto al fine di permettere ai visitatori un viaggio all’insegna della sicurezza. Altro luogo suggestivo sono le Forre di Lavello, un vero e proprio canyon. Tale omaggio della natura è affiancato da un’antica strada mulattiera, risalente ai sanniti, che porta alla scoperta di altri tesori come il ponte del Mulino, il Muraglione e il belvedere sulla Forra. Si tratta di un percorso di circa due chilometri da svolgere in due ore di tempo. Munitevi di pazienza e curiosità in quanto il viaggio sarà lungo. Che l’avventura abbia inizio!

Parco Regionale del Matese – Forre di Lavello