
Un mito di potenza, aggressività e linee futuristiche: la Lamborghini
Tutto nasce da un incontro, anzi uno scontro, di personalità. Forti personalità, come quelle di due grandi imprenditori italiani: Enzo Ferrari e Ferruccio Lamborghini. Comincia così il capitolo automobilistico dell’avventurosa storia di Ferruccio Elio Arturo Lamborghini, nato nel 1916 sotto il segno del Toro, a Renazzo di Cento, una piccola frazione di campagna tra Ferrara e Bologna.

Trattore Lamborghini
Siamo all’inizio degli Anni Sessanta ed il Drake di Maranello, come era chiamato Enzo Ferrari, è già famoso in tutto il mondo. Lamborghini però non è da meno: è presente nei settori dei trattori agricoli che lui stesso ha riadattato rilevando macchine belliche e che vendeva personalmente nelle campagne emiliane con una produzione di circa 50 mezzi al mese, dei bruciatori per il riscaldamento domestico, dell’oleodinamica. Un piccolo impero industriale insomma.
Lamborghini è un uomo schietto, volitivo, impetuoso che non si fa certo un problema a dire a Ferrari quello che pensa. E lo fa senza tanti giri di parole, lamentandosi del funzionamento della frizione della 250 GT che lui stesso ha comprato nel 1958, per la precisione ne possedeva due, e che si era rotta più volte. Grazie alle sue conoscenze di meccanica elabora nelle sue officine delle modifiche alla frizione per renderla più duratura ma, quando propone alla Ferrari la soluzione e suggerisce a Enzo Ferrari come migliorare le sue macchine, pare che lo stesso gli abbia risposto piccato: “La macchina va benissimo. Il problema è che tu sei capace a guidare i trattori, non le Ferrari”.
La storia, confermata in seguito dallo stesso Ferruccio Lamborghini e mai confermata da Enzo Ferrari, è la molla che fa scattare nell’imprenditore romagnolo la decisione di costruire una granturismo secondo i suoi canoni. Il denaro non gli manca. Nel Maggio 1963 costituisce la società Automobili Ferruccio Lamborghini, acquistando un grande terreno a Sant’Agata Bolognese e solo sei mesi dopo espone al Salone di Torino la 350 GT. Nasce così una granturismo che, scrive un giornalista dell’epoca, “farà venire il mal di testa alla Ferrari”.
Negli anni seguenti anche grazie alla grande abilità di Nuccio Bertone, e di un suo giovane dipendente, Marcello Galdini, nasce la Miura una vera rivoluzione nel mondo delle auto sportive con un motore tra i più potenti al mondo e dal design futuristico. Gli americani la definirono “l’italiana con le curve più sinuose dopo Sofia Loren”. Frank Sinatra,

2012-03-07 Motorshow Geneva 4608 Aventador
che acquistò una Miura, spiegò così la sua scelta: “Chi vuole sembrare qualcuno compra una Ferrari, ma chi è qualcuno sceglie una Lamborghini”.
Il museo Lamborghini che si trova a all’interno dello stabilimento di produzione a Sant’Agata Bolognese a soli 30 km da Bologna e che è stato rinnovato ed inaugurato nel giugno del 2016, è visitabile tutti i giorni, e fa ripercorrere la storia di un uomo forte, deciso, con un temperamento molto simile alle vetture che portano il suo nome, per le quali non a caso ha scelto il nome di tori da allevamento di razza Miura utilizzati in Spagna per i combattimenti nelle corride: Diablo, Huracan, Aventador, Gallardo.
Probabilmente Ferruccio Lamborghini la sua di battaglia l’ha vinta da tempo!