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Birra Ichnusa - © Vaghis - Viaggi & turismo Italia - Tutti i diritti riservati
Dal nome al logo la birra che parla di Sardegna nata 110 anni fa

Negli ultimi anni sul mercato della birra si è imposta una specialità tutta sarda: l’ichnusa. Riconoscibile per il logo con la bandiera dei quattro mori, oggi è una delle birre più apprezzate in Italia. Sicuramente ha lasciato l’impronta: forse i due imprenditori si auguravano proprio questo scegliendo il celebre nome che infatti in greco significa proprio orma. Quando nel 1912 Aristide Giorgetti e Antonio Birocchi decidono di aprire l’industria, la storia della birra dell’isola è ancora tutta da scrivere. Il sogno era grande e ambizioso ma i capitali poco sufficienti, fino a quando Amsicora Capra, produttore di vino in difficoltà accorgendosi del birrificio, propone un finanziamento e le carte in tavola cambiano. La società diventa parte della Vinalcool e per 30 anni la produzione, sebbene ancora solo locale, va a gonfie vele. L’arrivo della guerra segna una battuta d’arresto, ma una volta lasciato alle spalle il conflitto  il birrificio comincia a far parlare di sé anche fuori dalla Sardegna. Nel 1967 avviene la svolta e il conseguente cambio di sede: Ichnusa diventa il primo produttore ad utilizzare serbatoi di fermentazione cilindro-conici di tipo verticale e si sposta ad Assemini.

 

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Oggi la birra viene lavorata ancora in questo stabilimento seguendo i processi di ammostamento, fermentazione, maturazione e infine in base al prodotto la filtrazione, ovvero il procedimento che consiste nel dividere la parte liquida da quella solida. Proprio come indica il nome l’Ichnusa non filtrata salta questo processo. L’ichnusa cruda invece salta quello di pastorizzazione che consiste nel portare a 60 gradi la temperatura della birra al fine di renderla più conservabile. Ultimati questi processi si passa alla degustazione. Ma torniamo alla storia del birrificio che intanto negli anni 80 conosce un boom di vendite e a metà decennio viene acquistata dalla Heineken Italia. Proprio in questo periodo l’ichnusa assume il logo con cui la conosciamo oggi, la cui storia risale al XIII secolo, periodo in cui la regione era impegnata a cacciare i Mori. All’inizio la bandiera era solo a sfondo bianco con la croce di San Giorgio, solo dopo quando Pietro I d’Aragona inflisse una grave sconfitta ai 4 capi dell’esercito nemico, al vessillo furono aggiunte le quattro teste di moro. Ormai la birra è inscindibile dalla Sardegna per logo e nome, dato che “ichnusa” era il nome scelto Zeus per l’isola secondo la leggenda, compiacendosi della sua impronta (questo il significato della parola). Qui la bevanda viene servita in modo tutto particolare, ovvero bendata, uno dei tanti motivi per visitare la Sardegna.

 

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