
Un frammento di Medioevo poggiato sulle colline del Cilento tappezzate da colture con vista mare. Da scoprire a ritmi ‘slow’
Non c’è differenza di stagioni. Giungere qui, seguendo i neanche 3 chilometri di curve della strada provinciale 108 che sale da Marina di Casal Velino, vuol dire mettere idealmente in folle, rallentare e infine fermarsi a respirare. Perché ad Acquavella, frazione di Casal Velino, c’è il clima ideale, quello collinare e la vista abbraccia l’ameno panorama ondulato del Parco del Cilento, tappezzato di ulivi e vigne. Sullo sfondo il litorale sabbioso e il mare pulito che bagna questo tratto costiero della Campania, nel 2020 insignito di 13 Bandiere Blu, tra le 18 attribuite dalla Fee (Foundation for environmental education), alle spiagge dell’intera regione. È però l’intero contesto, naturalistico e architettonico, a fare di questo minuscolo e silenzioso borgo medievale in provincia di Salerno, abitato da poco più di 500 persone, una base ideale per fughe antistress, così come, durante l’estate, una fresca camera di decompressione dopo lunghe giornate al mare. Sempre in un’atmosfera lenta, apparentemente ferma nel passato.

Acquavella
Acquavella è infatti un contenitore di antiche tradizioni, che si conoscono grazie a eventi demo-etno-antropologici. La gastronomia locale è ricca di specialità semplici: dalla parmigiana di patate alla pizza fritta, dal panino con il soffritto ai fusilli con il ragù e, ancora, il pesce fritto e dessert: zeppole e mustacciuoli con il naspro i dolciumi più tipici.
E si mescola alle tradizioni popolari e religiose nella manifestazione Zomba rà cà e rà là, volta alla promozione delle realtà socio-economiche di Acquavella. “L’evento si svolge in più serate a ridosso del Ferragosto”, illustra Graziano Leone, presidente dell’Associazione I Love Acquavella. Nel centro storico del borgo vengono riproposti antichi giochi ed è possibile assistere ai lavori delle massaie e dei contadini: dalla produzione del formaggio a quella dei salumi e l’arte della panificazione. Immancabili i gruppi folcloristici locali, gli artisti di strada e poi giocolieri, musicisti e trampolieri”.

Acquavella -Palazzo Severini
Le restrizioni imposte dalla pandemia hanno purtroppo impedito di allestire la kermesse nel 2020. La speranza degli abitanti del borgo, andatosi spopolando molto nei decenni i, è di riuscirci quest’anno con la protezione del vaccino. Vale comunque la pena indugiare sui palazzetti antichi e i suggestivi vicoli di Acquavella. E visitare siti vicini come il Parco Archeologico di Velia, a poco più di 6 chilometri e le campagne circostanti, sormontate dai monti Stella e Gelfison. Un contesto naturalistico segnato anche da uliveti e vigneti. Produzione traino, l’olio extravergine estratto dalle olive ‘salella’ e ‘pisciottana’. Una mèta da scoprire Acquavella. E in cui tornare. Lo sanno bene sia i nativi del borgo, andati a cercare lavoro altrove che gli oriundi. Come la presentatrice Adriana Volpe, nata al nord ma il cui papà è originario del borgo. Lei, assicurano in paese, a un periodo di vacanza ad Acquavella, in estate, non rinuncia proprio.

Parco Archeologico di Velia
INFORMAZIONI UTILI
Comune di Casal Velino
Piazza XXIII luglio, 6 – 84040 Casal Velino (SA)
Tel. +39 0974908811
Sito web: www.comune.casalvelino.sa.it
Associazione socio-culturale I love Acquavella
Ex Edificio Scolastico – P.zza Sant’Antonio fraz. Acquavella – 84040 Casal Velino (Sa)
Tel. +39 328 535 5014
Sito web: www.acquavella.it