
Il lago di Layet, anche detto “lago blu”, è uno dei laghi valdostani più suggestivi, grazie al colore delle sue acque che rispecchiano il Cervino.
Il lago di Layet si conquista facilmente la denominazione di “lago blu”. Il suo colore ceruleo, abbastanza solito in relazione a distese marittime, ma peculiare per le acque di un lago, è dovuto ad un particolare minerale presente sul fondo. Le sue acque cristalline, completamente immerse nella natura della valle del monte Cervino, soprattutto nelle giornate di sole, rispecchiano le vette del monte, gli abeti e la vegetazione circostante, creando un’immagine speculare a quella reale e regalando un’atmosfera magica a chi la osserva.

Lago di Layet – © Vaghis – Viaggi & turismo Italia – Tutti i diritti riservati
Situato a 1980 mt di altitudine, il lago è raggiungibile sia a piedi, lungo il sentiero, sia in auto, seguendo la strada che dal Valtournenche arriva a Breuil-Cervinia, motivo questo che lo rende adatto non solo agli sportivi più estremi, ma anche alle famiglie con bambini che possono sceglierlo come meta per un picnic all’aria aperta.
Ma ciò che rende ancor più speciale il lago è la leggenda ad esso legata, che forse è la più suggestiva e malinconica delle leggende valdostane.
La leggenda del lago di Layet racconta che, in un tempo molto lontano, dove ora si trova il lago, sorgeva una piccola casa di pastori con un carattere non proprio gioviale. Una sera un viandante bussò alla loro porta in cerca di cibo e riparo, ma venne cacciato via dai pastori e quando il figlio di questi, d’animo più gentile, gli portò del latte in una tazza, i genitori lo scambiarono con dell’acqua sporca. Irritati dal comportamento del figlio, non in linea con quello della famiglia, lo punirono mandandolo a raccogliere la legna da solo nel bosco di notte. Anche se di sicuro non era il luogo più adatto ad un bambino, gli animali non lo assalirono, come se riconoscessero il suo animo buono.

Lago di Layet – © Vaghis – Viaggi & turismo Italia – Tutti i diritti riservati
Quando, raccolta la legna, tornò a casa, però, trovò ad attenderlo qualcosa di sorprendente: la sua casa non c’era più e, al suo posto, c’era uno specchio d’acqua azzurra, un lago, che l’aveva inghiottita e con essa anche i suoi genitori. Per quanto il bambino fu invaso dalla tristezza, capì che quella era stata la punizione al comportamento sbagliato dei genitori.
I discendenti del bambino abitarono le rive del lago, e conoscendo la storia e avendo imparato la lezione, furono sempre molto buoni con chiunque avesse bisogno del loro aiuto.
Sia che decidiate di muovervi per visitare il lago, sia che vi troviate a passare di lì per caso, non privatevi dell’occasione di rimanere abbagliati dal suo blu e, come molti, provate anche a catturare la sua immagine in qualche scatto: con un panorama così il risultato della foto è assicurato!