
Spelonche e torri fanno da ornamento e da corona a questo paese figlio della storia e delle meraviglie di cui è capace la natura
Che siate degli affezionati frequentatori di questo locus amoenus in provincia di Latina o dei curiosi che si avvicinano per la prima volta alla scoperta di Sperlonga, uno dei Borghi più belli d’Italia, è piuttosto facile che all’udire un simile nome vi verrà alla mente come prima cosa l’immagine di un ampio arco roccioso che fa da cornice a un mare limpido, fine sabbia chiarissima e le tracce inequivocabili di quelli che, in origine, erano i 300 m di puro lusso declinato in vasche circolari, mosaici, terme e marmi di una villa imperiale a dir poco celebre: la villa-spelonca di Tiberio.

Sperlonga – Villa Tiberio,
Per quanto questo, così come i gruppi scultorei ammirabili nel museo archeologico che insieme narrano quattro episodi dell’Odissea di particolare rilevanza (Ulisse che solleva il corpo senza vita di Achille, Scilla che attacca la nave di Odisseo, Polifemo e il furto del Palladio), sia già un più che notevole biglietto da visita per una località simile, è importante considerare che dietro a Sperlonga soggiace molto, molto altro ancora. Dalla leggenda legata al toponimo di questo “luogo della spelonca” – così Plinio il Vecchio lo descriveva nella sua Naturalis Historia – che oltre alle grotte calcaree formatesi nell’area alla base del monte San Magno su cui è arroccata richiama alla ninfa Sperlonga di cui Giove si innamorò, passando poi per la crescente sensibilità verso i temi della salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità, che si concretizza ad esempio nell’Oasi Blu gestita dal WWF, il bagaglio di peculiarità legate al posto è ben più ampio di quanto possa apparire a colpo d’occhio.

Sperlonga – Torre dei Truilli
Ed è a ragione di ciò che, dopo un ultimo sguardo a questo mare azzurro valso alla cittadina la meritata 25a Bandiera blu d’Europa consecutiva, è opportuno salire a conoscere i molti altri volti del borgo che vi si affaccia: quello medievale, ad esempio, è ancora riconoscibile nei due varchi d’accesso del centro, vale a dire Porta Carrese, detta “la Portella”, e Porta Marina, entrambe fregiate dello stemma della famiglia Caetani, mentre le tre torri di avvistamento locali, torre Truglia, torre Capovento e torre del Nibbio, raccontano un altro tipo di storia della città, fatto di anni difficili, di pescatori in perpetua difesa dalle incursioni dei pirati saraceni. Per finire, la vita antica e quella contemporanea si mescolano in armonia nel gaio vociare che emerge dai balconi delle casine strette le une alle altre che si guardano le spalle a vicenda tra viottoli, panni stesi che, mossi dal vento, ricordano tante piccole bandiere, scalette private, archi, cancelletti e ogni più minuto dettaglio di questa località marittima così piacevole da conoscere in ogni sua sfaccettatura.

Sperlonga
INFORMAZIONI UTILI
I Borghi più belli d’Italia
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