
Viterbo, di stampo tipicamente medievale, con le sue chiese, fontane e palazzi racchiude un patrimonio storico, artistico e culturale di inestimabile valore
Le origini della longeva Viterbo, capoluogo dell’omonima provincia della Tuscia viterbese, risalgono ai tempi degli Etruschi e degli antichi romani. Inizialmente si chiamava Surina, dal nome del dio etrusco Suri e oggi si crede che nei pressi dell’attuale cattedrale sorgesse il tempio del dio Ercole, prima testimonianza di un insediamento romano insieme ad un diverticolo della via Cimina, che collegandosi con il tracciato antico della Cassia risultò fondamentale per il commercio con Roma e le altre città.

Viterbo: Il Duomo
Le prime documentazioni ufficiali riguardo un sito fortificato, il cui centro è identificabile con l’odierno Colle del Duomo, risalgono all’VIII secolo: nel corso dei successivi anni, la cittadina venne sempre utilizzata strategicamente come importante roccaforte, sia dai Bizantini che dai Longobardi, i quali implementarono il territorio con nuovi nuclei abitativi. Tra l’XI e il XIII secolo, Viterbo visse il suo massimo splendore, con la nomina di città vescovile nel 1192, la costruzione della cinta muraria, la chiesa di San Lorenzo che divenne a tutti gli effetti una cattedrale e il trasferimento della corte pontificia nel 1257, ad opera di papa Alessandro IV. La città divenne così il rifugio di molti rappresentanti dell’istituzione religiosa costretti a fuggire dalle loro residenze in città, tra cui i papi Alessandro IV, Urbano IV e Martino IV, e nel 1268 ospitò uno degli eventi più importanti della storia: il primo conclave.

Viterbo: Palazzo dei Papi
Il centro storico di Viterbo pullula di esemplari d’arte e d’architettura unici. La cinta muraria merlata, su cui si aprono otto porte d’accesso, racchiude lo splendore di palazzi storici, fontane e chiese. Il palazzo dei papi risale al periodo medievale ed è stato costruito nel 1257 in occasione dell’arrivo di Alessandro IV: all’interno della Sala del Conclave per 24 anni si sono tenute le udienze per le elezioni pontificie. Il coevo Palazzo Farnese, nonostante le numerose ristrutturazioni, conserva gelosamente i tratti distintivi dell’epoca, rappresentandone un’ineguagliabile testimonianza. Simbolo della città, oltre al Duomo dal campanile bicolore, è la Chiesa di Santa Rosa, patrona di Viterbo, di proprietà delle monache Clarisse. Santa Rosa era una donna determinata ad entrare nell’ordine delle Clarisse, una concessione che le fu sempre negata fino alla sua morte, subito dopo la quale Alessandro IV decise di glorificarla. Oggi Santa Rosa viene festeggiata il tre settembre e il carro su cui è trasportata “la macchina” della santa è Patrimonio Immateriale dell’Umanità.
Un altro tratto distintivo di Viterbo è l’acqua. Di impronta medievale, le fontane hanno partecipato al processo di formazione della pianta topografica della città. L’acqua limpida delle vasche è frutto di un accurato processo di mantenimento delle sorgenti, il cui merito è da riconoscere al Comune di Viterbo. Durante la stagione estiva, è consigliato recarsi presso gli antichi stabilimenti termali nati in epoca romana, che oggi rappresentano il locus amoenus del relax per eccellenza.

La Macchina di Santa Rosa
INFORMAZIONI UTILI
Comune di Viterbo
Via Filippo Ascenzi, 1 – 01100, Viterbo
Tel. +39 0761 3481
Sito web: www.comune.viterbo.it
Email: [email protected]