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Carnevale di Venezia
Il Carnevale di Venezia, uno tra i più famosi al mondo, ha una storia antica e variegata. Non è infatti sempre stato come quello celebrato oggi.

Da quasi novecento anni ormai, a Venezia le strade e le piazze si riempiono delle variopinte maschere e vestiti, che con gli spettacoli dei giocolieri, saltimbanchi e musicisti caratterizzano uno dei carnevali più famoso al mondo.

Al 1094, anno in cui sarebbe stato ritrovato il corpo di San Marco, scoperta che spiega anche la matrice religiosa della festa, è ascrivibile il primo documento dove si registra notizia dell’evento.

Il Carnevale di Venezia però cominciò a definirsi nelle sue peculiarità solo a partire dal XIV secolo, quando venne a sostituire la festa della festa delle tre Marie. Infatti la scarsità delle fonti fa presumere che prima quello veneziano, non si differenziasse dalle altre località. Si pensa quindi che un primo nucleo del Carnevale fosse la festa delle tre Marie, che si svolgeva il 2 febbraio, giorno di purificazione della Vergine che festeggiava, con un corteo di barche, la liberazione di dodici spose rapite dai pirati nel 973 d.C. Questa festa fu celebrata dal 1143 al 1379, poi ripresa nel 1999 con alcune varianti.

Il Carnevale comunque un tempo ebbe anche una matrice politica: infatti dalla fine del XIV secolo alla caduta della repubblica la festa fu occasione  di commemorazione della vittoria del Doge sul Patriarca di Aquileia, forse avvenuta nel 1162. La tradizione voleva che al palazzo ducale venisse consegnato un tributo di dodici maiali, dodici pani e un toro. Inoltre un altro motivo politico era legato alla crescente volontà di far risaltare la prosperità è la grandezza della Serenissima rispetto alle altre città.

 

Carnevale di Venezia

Carnevale di Venezia

 

A metà del XVI secolo la festa cittadina infatti assunse la forma di un vero e proprio spettacolo e si distaccò dalle forme più rozze con cui si si manifestava nei secoli precedenti: vennero introdotti i fuochi d’artificio, la moresca, maschera usata dalle donne, e il volo dell’Angelo. Il volo vedeva come protagonista un funambolo che percorreva una corda sospesa che arrivava al Campanile di S. Marco. In seguito al tragico evento di un funambolo che si schiantò al suolo, nel 1759 lo spettacolo venne vietato e è stato ripreso solo negli ultimi anni.

 

Carnevale di Venezia: volo dell’Angelo

Carnevale di Venezia: volo dell’Angelo

 

Inoltre proprio in questo secolo i gusci d’uovo, fiori e arance, che venivano gettati sulla folla in maschera, furono sostituiti dai frutti del coriandolo rivestiti di zucchero, che poi nell’ottocento diventerono i dischetti di carta colorata che oggi conosciamo come coriandoli.

È comunque al ‘600 che bisogna guardare per capire dove affondano le radici del Carnevale contemporaneo. In questo periodo i principi di tutta Europa venivano nella città lagunare per ascoltare la lirica e assistere a feste sontuose in maschera, abbigliati con vestiti pomposi. È proprio alla ricchezza dei vestiti tipica del Barocco che l’immaginario collettivo oggi associa la festa. Il carattere elitario di alcune di feste private sottolinea come la festa non riducesse le differenze sociali, anzi, accrescesse la separazione tra un Carnevale di massa e quello ristretto ai nobili.

 

Carnevale di Venezia

Carnevale di Venezia

 

Nel ‘700 il valore politico di Venezia si indebolì e venne meno il significato politico della festa, ma con la nascita della commedia d’arte di Goldoni e con le opere di pittori come Longhi, che ne ritraggono i fasti e le maschere, il Carnevale continuò ad essere ampiamente celebrato. È in questo secolo infatti che la festa raggiunse il suo massimo splendore.

Con la caduta della Serenissima nel 1797 secolo  però si fece sempre più flebile il sentimento politico di festa. L’occupazione di Napoleone e quella Austriaca vietarono la tradizione per paura delle ribellioni.

Bisogna aspettare il 1979 per veder risorgere il Carnevale come lo conosciamo ora. Con i secoli l’evento ha subito cambiamenti, tra introduzione di nuovi eventi e limitazioni, che spesso restringevano l’uso delle maschere, indossate troppo spesso per celare la propria identità e eseguire furti o trasgressioni di altro genere, a cui poi era difficile attribuire un colpevole. A subire modifiche è stata anche la durata  della celebrazione: mentre prima il Carnevale si prolungava per sei settimane, ora si racchiude in dieci giorni. Tuttavia l’essenza della festa rimane il clima di gioia e la teatralità che si respira nella città. Allora non resta che indossare una maschera, immergersi nell’atmosfera, e festeggiare tra la folla!