
Il Museo Galluras conserva e preserva la tradizionale abitazione sarda con i suoi utensili di un tempo
Il Museo Galluras, ubicato sulla via principale del Comune di Luras, conserva in sé l’esigenza di raccontare, attraverso la sua caratteristica facciata in granito a vista e solai in legno, la tradizione gallurese, sfociante nell’agricoltura e viticoltura e nel sapere destreggiarsi con poco per sbarcare il lunario.

Museo etnografico della Gallura – © Vaghis – viaggi & turismo Italia – Tutti i diritti riservati
L’ideatore e curatore del progetto, Pier Giacomo Pala, è riuscito nel trepido intento di conservare oggetti storici che sono sussistiti per intere famiglie per diversi secoli. Il Museo rappresenta esternamente ed internamente la civiltà dello stazzo gallurese, un insediamento rurale di tipo tradizionale indicante sia la struttura della casa sia il terreno che circonda la casa di abitazione.
Le mura ed il circondario, dove una volta era presente il terreno che donava i beni di prima necessità, sono la perfetta realtà antitetica con gli edifici che oggi rappresentano le nostre living room dorate impregnate della società del consumo allo stato puro.

Museo etnografico della Gallura – © Vaghis – viaggi & turismo Italia – Tutti i diritti riservati
Il digitale ha preso il sopravvento su una grande percentuale di fattori commerciali e sociali trafugando un’epoca dove la genuinità era il caposaldo del quotidiano. Per capire pienamente un vissuto autentico occorre intraprendere un viaggio etnologico tra le stanze del museo che testimoniano l’essenzialità di ogni singolo utensile.
Il piano terra è una vivente narrazione del lavoro nei campi che sosteneva un’intera famiglia attraverso la pastorizia, vinificazione e agricoltura. Dal momento che le famiglie si autoproducevano, è possibile imbattersi in strumenti di lavoro congeniali per il commercio viticolo: “sa cascietta”, cassone per la pigiatura dell’uva, e “sa suppressa”, un torchio in legno del 1600.

Museo etnografico della Gallura: la “Femina Agabbadòra” – © Vaghis – viaggi & turismo Italia – Tutti i diritti riservati
Il primo piano è dedicato alla vita domestica, dove la sala da pranzo era il luogo ideale di intrattenimento seguendo il classico modello raffigurativo di persone raccolte intorno al camino ad ascoltare peripezie narrate dai cantastorie medievali. Leggendario è l’oggetto che si trova nella camera da letto: l’ultimo martello o “ultimu mazzolu” utilizzato dalla “Femina Agabbadora” che aveva il compito di porre fine alla vita di persone affette da malattie terribili in stadio terminale. Il mistero che avvolge funestamente la donna drappeggiata di nero si concluse con l’ultimo avvistamento a Luras nel 1929. Il secondo piano è dedicato alla lavorazione dei tessuti e del sughero per mezzo di un telaio orizzontale che la donna utilizzava sdraiata.
Il Museo Galluras è una vivida testimonianza etnografica da portare nel proprio bagaglio esperienziale.

Museo etnografico della Gallura: la “Femina Agabbadòra” – © Vaghis – viaggi & turismo Italia – Tutti i diritti riservati
INFORMAZIONI UTILI
Museo Galluras
Via Nazionale 35/a – 07025 Luras (OT)
Tel. +39 368 33 76 321
Sito web: www.galluras.it
Orari visite
Sempre Aperto anche per una sola persona
Ingresso: 5 euro compreso di visita guidata