
Il tortellino, piatto tipico della cucina emiliana, racchiude in sé diverse storie e leggende che narrano della sua origine.
Quando si parla di tortellino, turtlén in bolognese, turtlèin in modenese, siamo soliti pensare subito alla ricetta, in brodo o col ragù, con cui poterlo cucinare. Oggi, invece, vogliamo spostare la vostra attenzione sulle storie e le leggende legate alla nascita del tortellino, uno dei piatti tipici e ghiotti della cucina emiliana che, non per niente, è soprannominata “la Grassa”.

La leggenda del tortellino: Tortellino – © Vaghis – viaggi & turismo Italia Tutti i diritti riservati
La prima leggenda è ambientata all’incirca nel 1200 quando una Marchesina giunse nella locanda Corona, a Castelfranco Emilia, e decise di fermarsi a riposare lì. Essendo giovane e bella, venne accompagnata dal locandiere nella camera ma, una volta chiusa la porta, questo rimase a spiarla dal buco della serratura.
Alla vista del suo ombelico il locandiere rimase stupito, talmente stupito che, all’ora di cena, invece di preparare i soliti piatti, ricreò con la sfoglia l’immagine dell’ombelico della giovane donna e, per non lasciare la sola pasta, la riempì di carne.
Sempre nella locanda di Castelfranco Emilia ha sede un’altra leggenda che trae le sue origini da un’opera letteraria: la Secchia rapita di Alessandro Tassoni. Il poema, del 1624, metteva in scena la perpetua rivalità tra Modena e Bologna che si scatenava persino per un semplice secchio d’acqua. Infatti, quando i Modenesi rubarono il secchio, scoppiò una guerra che coinvolse personaggi eroici, nobili e, addirittura, gli dèi dell’Olimpo.

La leggenda del tortellino: La Dea Venere raffigurata nel capolavoro di Botticelli – La nascita di Venere
Giuseppe Ceri si ispirò al poema di Tassoni per creare un poemetto che narrava proprio della spedizione sulla terra di tre divinità: Bacco, Venere e Marte. Quando gli dèi si fermarono alla locanda Corona, il locandiere rimase estasiato -questa volta- dalla bellezza della dea Venere, a cui dedicò la sua nuova creazione culinaria, il tortellino.
Dall’aggiunta di dettagli a quest’ultima leggenda ne sono nate delle altre, come ad esempio quella che vede sempre il nostro locandiere di Castelfranco Emilia inventare il tortellino, così delicato com’è, dopo aver visto Venere semivestita, distesa sul letto di una delle camere della sua locanda.
Storicamente parlando invece, dobbiamo aspettare il 1974, e per l’esattezza il 7 dicembre, perché la “Dotta Confraternita del Tortellino” depositi la ricetta originale dei tortellini in brodo presso la Camera di Commercio di Bologna.