
La zampogna, lo strumento simbolo dei musicisti nella valle di Comino
Zampogna, ciaramella e ciocie per i musicisti simbolo della Val di Comino
Gli ansiosi avranno già cominciato il count down, i previdenti avranno già iniziato con i regali e i fanatici avranno già avviato le liste della spesa in vista della cena della Vigilia e del megapranzo di Natale -che poi il menù è lo stesso da dieci anni poco importa- ma alla lettura della parola “zampognaro”, che tu sia un ansioso, un previdente, un fanatico o addirittura uno Scrooge, nella tua testa non potrà che essersi schiuso il sipario su un paesaggio glassato di bianco nella notte profonda, glitterato da fiocchi di neve che ammantano i tetti e la tipica scenetta da film americano con i vicini di casa che cantano e le zampogne che li accompagnano.
Ecco, che tu sia un fan dello sbrilluccicante Natale o che tu non lo sia affatto, abbiamo una notizia per te: le zampogne, in Val di Comino, suonano sempre e non suonano solo a Natale.
Sempre sempre no, certo, non è che i Ciociari se ne vadano in giro suonando a vanvera. Ed è anche vero che questo tipo di strumento al principio venne utilizzato nel Sud Italia per accompagnare le sacre rappresentazioni dei presepi, ma, da qualche tempo a questa parte, si sta cercando di dimostrare l’adattabilità della zampogna anche a contesti del tutto avulsi da quello di origine, come nel rock ad esempio, mantenendo quindi viva la tradizione coniugandola con la modernità.

Zampognari
Lo zampognaro, che nella mente dei più è una sorta di figura mitologica, scongelata appunto solo sotto Natale assieme al baccalà e alla gallina vecchia che fa buon brodo, è in realtà un artigiano con alle spalle una lunghissima storia e una tecnica sapiente che comincia dalla scelta del legno e continua poi nelle operazioni di foratura, di filettatura e di decorazione.
Per realizzare una zampogna occorre fino ad una settimana di lavoro e zampogne e ciaramelle hanno una caratteristica comune: la presenza di ance.
Ecco, che tu sia un fan dello sbrilluccicante Natale o che tu non lo sia affatto, abbiamo una notizia per te: le zampogne, in Val di Comino, suonano sempre e non suonano solo a Natale. La ciaramella ne ha una soltanto dove si immette il fiato, la zampogna ha un sistema più complesso e viene suonata attraverso un otre che fa vibrare le ance al suo interno.

Zampognari
Il nostro zampognaro tipo però, oltre ad essere corredato di zampogna -sennò che zampognaro sarebbe?- calza un altro simbolo della tradizione valcominese, talmente rappresentativo da dare il nome a tutto il territorio: le ciocie, da cui Ciociaria.
Le ciocie sono dei calzari in cuoio, realizzati a mano, dalla tradizione antichissima: il modo di intrecciare i lacci sul polpaccio ricalca quello adoperato dai Romani. Esistono due tipi di ciocie: quella di Pontecorvo e del Cassinate, considerata la ciocia da lavoro, e quella di Val di Comino con la caratteristica punta all’insù, più elegante e da dì di festa.